Il segmento testuale Nord Africa è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 42Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 437
Brano: [...]ivano catturati in combattimento e nelle regioni liberate, e in qualche caso anche civili internati.
Secondo le cifre ufficiali, nel corso della seconda guerra mondiale si sarebbero trovati nei campi di prigionia: in mani nordamericane (Africa settentrionale) 11.469 italiani, per la maggior parte militari, ma anche civili; in mani britanniche, 298.025 (di cui 31.000 nel Kenya, 24.000 in India, 17.000 in Australia, 4.000 in Rhodesia, 7.000 nel Nord Africa, 541 a Gibilterra); in
mani francesi, 33.633 (catturati nel Nord Africa): neH’Unione Sovietica, 33.359.
Queste cifre, specie quelle fornite dai sovietici, furono oggetto di non poche contestazioni e speculazioni, soprattutto dalla parte interessata ad attenuare la gravità del disastro del corpo di spedizione militare italiano mandato a combattere contro la Russia e in gran parte perito sui campi di battaglia o lungo le strade della ritirata (v. Armir).
Tra i campi che ospitarono un maggior numero di prigionieri italiani sono da ricordare quelli istituiti dagli inglesi nella loro colonia del Kenya, in Africa Orientale. Nel campo di Nairobi, il 3.3.1942 morì [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 175
Brano: [...]ni, giustiziò Karl Ritter, delegato del Gauleiter nazista Fritz Sauckel.
Nel meridione della Francia fu attiva VUnione ebraica per la resistenza e l'aiuto reciproco, con squadre addette al sabotaggio, alla propaganda e alla preparazione di documenti falsi.
Tra gli ebrei attivi nella Resistenza francese si ricordano infine José Aboulker, uno studente in medicina creatore in Algeri di un’organizzazione che contribuì allo sbarco americano nel Nord Africa; l’ebreo russo Albert Kohan, che fu tra i fondatori del movimento Libération; i francesi André Manuel e Jacques Bingen. Un particolare ricordo spetta a Israel Leizer Karp, la prima vittima dei tribunali tedeschi in Francia, fucilato a Bordeaux il 27.8.1940 per essersi lanciato da solo, armato di un randello, contro un distaccamento della Wehrmacht che stava sfilando per le vie della città.
Belgio
In Belgio (v.) la situazione era simile a quella francese, per il grande numero di immigrati dall’Europa orientale che costituivano il 90% della popolazione ebraica locale. All'avanguardia dell[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 424
Brano: [...]e così via. Ogni F.N. di base produceva materiale di propaganda clandestina e i F.N. nel loro complesso costituirono un grande e battagliero movimento di massa.
Guerra di liberazione
L'8.11.1942 gli angloamericani sbarcarono in Africa del Nord (v.). Diffidenti verso De Gaulle che consideravano troppo legato agli inglesi, preferirono appoggiarsi al generale Henri Giraud (v.)t fuggito dalla prigionia tedesca. A capo della amministrazione del Nord Africa misero l’ammiraglio Francois Darlan (v.), un doppiogiochista che fino a quel momento aveva lavorato per il governo di Pétain. Quando, un
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 154
Brano: [...]barriera difensiva, Montgomery concepì il progetto di avanzare con la sua ala sinistra all’interno dell’isola, compiere una manovra avvolgente intorno al massiccio dell’Etna e giungere così alle spalle dello schieramento italotedesco. Poiché le divisioni che aveva ai suoi ordini gli sembrarono insufficienti per portare a termine questa ampia operazione, chiese che gli fosse subito inviata la 78° Divisione di fanteria, rimastagli come riserva nel Nord Africa.
Il compito più importante della nuova azione avrebbe dovuto essere assolto dalla 1a Divisione canadese, alla quale fu dato ordine di sfondare nella zona di Leonforte, conquistare Agira e Regalbuto e arrivare sino ad Adrano, chiave della posizione tedesca sull’Etna. Ma i canadesi e i reparti che successivamente intervennero nell’offensiva si trovarono a dover superare una tenace resistenza, tanto che furono necessari diciassette giorni di violenti scontri per la conquista di pochi chilometri.
La manovra di accorciamento del fronte italotedesco a difesa della parte nordorientale dell'iso[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 211
Brano: [...]razziali, di cui Kennedy assunse la difesa. Un suo tentativo di presentarsi candidato alla vicepresidenza degli Stati Uniti nelle elezioni del 1956 fallì. Nel 1957 egli entrò però a far parte della commissione senatoriale per gli Affari esteri e, da allora, cominciò a presentarsi come un leader di rilievo nazionale: nel luglio prese posizione a favore della lotta del popolo algerino, criticando la Francia e mostrando come la condotta francese in Nord Africa danneggiasse la « causa dell'Occidente ».
Ma fu soprattutto sulle questioni concernenti l’impostazione generale della politica estera americana, allora diretta da Foster Dulles, che Kennedy venne proponendo idee rinnovatrici: verso la fine del 1957 pubblicò sull’autorevole rivista « Foreign Affairs » un lungo saggio, in cui chiedeva una svolta radicale degli orientamenti del governo sul problema del nazionalismo nel Terzo Mondo, di lì muovendo anche per attaccare la guerra fredda e la strategia della rappresaglia massiccia, strategia diventata ormai inefficace dopo il possesso sovietico di[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 231
Brano: [...]hi verso la fine del 1942, venne rinchiuso in una cella insieme ad altri 15 patrioti e ivi lasciato morir di fame.
Krige, Uys
N. nel Sud Africa nel 1910; scrittore.
Provenendo da una famiglia di possidenti boeri, studiò a Città del Capo e successivamente viaggiò a lungo in Europa, alternando l’attività giornalistica ai più vari mestieri. Dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale fu corrispondente di guerra in Kenya, in Etiopia e nel Nord Africa, dove nel 1941 fu catturato dai tedeschi. Consegnato alle autorità italiane, nel 1943 venne internato, insieme ad altri ufficiali alleati, nel campo di Badia di Sulmona (L’Aquila). Dopo l’armistizio dell’8.9.1943, mentre il comandante del campo si preparava a consegnare ai tedeschi i 3.800 prigionieri inglesi, francesi e australiani affidati alla sua custodia, Uys Krige collaborò con il vicecomandante Rocco Santacroce per far
li evadere in massa, come infatti avvenne.
Nel suo libro The Way Out (pubblicato in Italia col titolo « Libertà sulla Maiella », Firenze 1965), Krige racconterà la[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 556
Brano: [...]uistare il sovrano alla loro causa, ma non vi riuscirono; sicché il 20.8. 1953 lo destituirono e lo esiliarono. In nome del sultano esule (fatto che peserà su tutti i successivi sviluppi del Marocco indipendente) ebbe inizio la resistenza armata che si estese a tutto il territorio nazionale. Con un accordo unitario, le forze sociali, politiche e religiose del Marocco si coalizzarono. La Francia rispose con la guerra totale, ma ormai era l’intero Nord Africa a essere in movimento: nel 1954 iniziò la lotta armata il popolo algerino, mentre gli episodi di guerriglia si moltiplicavano in Tunisia, sicché per la Francia la posizione divenne sempre meno sostenibile.
Nel secondo anniversario della destituzione del sultano (20.8.1955), il Fronte unito della liberazione proclamò l'insurrezione generale. Ormai le truppe francesi potevano a malapena resistere all’ondata popolare e il 6.10.1955 accettarono le trattative con il sultano Ben Yussef ritornato daH’esilio.
Il 7.3.1956 venne dichiarata l’indipendenza. Si aprì così un nuovo capitolo di lotte d[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 210
Brano: [...]ografia: E. Ragionieri, L'Italia e il movimento operaio italiano nella «■ Neue Zeit » (18831914), in II marxismo italiano e l'Internazionale, Roma, 1968; Il Movimento operaio italiano Dizionario biografico, voi. IV, Roma, 1978.
Oldham, Anthony John
N. nel Sussex (Inghilterra) nel 1914; ufficiale britannico.
Maggiore della cavalleria coloniale
indiana, all’inizio della Seconda guerra mondiale venne fatto prigioniero dagli italiani in Nord Africa. Tradotto in un campo di prigionia nei pressi di Parma, ne fuggì dopo I'8.9.1943 e si rifugiò a Vergemoli (Lucca), ospite del medico condotto. Acquistatasi la fiducia dei patrioti locali, fu tra i primi organizzatori della lotta partigiana in Garfagnana, fino a diventare comandante della Divisione « Lunense » (v.). Nel novembre 1944 guidò tale formazione in un arditissimo ma sfortunato attacco contro la Divisione « Monterosa », a ridosso della Linea Gotica.
Scriverà Ferruccio Egori, ex capitano degli alpini che fu suo aiutante maggiore dal settembre 1944:
« Oldham combattè molto ravvici[...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Nord Africa, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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